All’inizio del 2013 lo studio partecipa ad un concorso aperto indetto dal Comune di Formigine (Modena) per la riqualificazione dell’area denominata “ex salumificio Manetti di Casinalbo” a margine del centro abitato della frazione di 5000 abitanti al fine di sviluppare un nuovo centro civico, circa 14.000 mq di residenze e servizi, piazze e un parco urbano.
Dalla relazione di concorso: “Si prevede una netta separazione fra l’area rinaturalizzata e quella urbanizzata, in armonia con le previsioni urbanistiche generali. L’area urbanizzata si organizza su un sistema viario a T che comprende il tratto della Via S.Ambrogio di fronte all’ex-salumificio e una nuova strada ad essa ortogonale che sbocca a sud sulla strada di Montefiorino, tra l’oratorio e il casello. Le attrezzature e gli spazi collettivi vengono concentrati su Via S.Ambrogio e nel tratto compreso tra la ferrovia e la nuova strada. La residenza completa lo spazio libero tra il canale, la nuova strada e la residenza esistente, rispettando l’orientamento introdotto dalla centuriazione romana. L’elevata potenzialità edificatoria, la presenza delle fasce di rispetto cimiteriale e archeologica, la presenza della ferrovia e del canale, costringono la residenza entro limiti ristretti e impongono modelli abitativi relativamente densi e caratterizzati da tipologie multipiano. Il disegno urbano viene fortemente definito dai volumi residenziali che si allineano in singoli padiglioni porticati isolati lungo la nuova strada a disegnare i limiti dello spazio pubblico adottando lo stesso modello di sviluppo edilizio del vicino centro storico. L’area compresa tra la chiesa parrocchiale e il centro storico viene valorizzata come un unico spazio di rilevanza pubblica e la natura “passante” di questo spazio, che mette in comunicazione servizi e residenza storica, genera un sistema di spazi pubblici di forma allungata e multiforme che meglio risponderà alle diverse relazioni e funzioni che su di essa si svolgeranno. Il nuovo centro civico sarà destinato ad ospitare un salone polifunzionale, la biblioteca di quartiere, un museo multimediale, uffici e servizi pubblici, spazi per associazioni e cooperative sociali, negozi e un bar-trattoria. L’unitaria pavimentazione rialzata di una quindicina di centimetri rispetto al piano dell’attuale asfalto collegherà percettivamente e simbolicamente lo spazio collettivo. La memoria storica della preesistenza del salumificio sarà assicurata principalmente dalla conservazione della palazzina padronale attorno alla quale saranno realizzati tre nuovi padiglioni mutlipiano e multifunzionali. I tre padiglioni presenteranno altezza e aspetto uniforme e saranno caratterizzati dalle pareti perimetrali in pannelli in prefabbricato pesante a taglio termico con paramento in listelli di laterizio a vista per evocare una sorta di continuità solo epidermica e non formale con la tradizione locale, con il carattere simbolico dei broletti e delle piazze medievali, con la terra generosa a cui la comunità di Casinalbo è ancora legata. Le coperture dei tre corpi di fabbricati saranno a falde in color cotto (in tegole o in lamiera) con pendenza e conformazione simile ai tetti del vicino centro storico permettendo di inserire il nuovo centro civico nello skyline cittadino senza ferire la percezione complessiva dell’abitato storico. Una struttura metallica diafana raccorderà tra loro i nuovi padiglioni, la palazzina e la stazione ferroviaria, delineando un percorso pedonale coperto che accompagnerà il passante per un centinaio di metri evidenziando gli spazi collettivi di maggiore carica simbolica. Per quanto concerne l’area verde attrezzata la proposta progettuale non stravolge quanto già tracciato e valorizza semplicemente i caratteri emergenti del paesaggio. Il canale dovrà subire una modesta deviazione compatibile con le pendenze esistenti e una regimentazione mediante un piccolo sbarramento e l’eventuale pavimentazione dell’alveo. La depressione esistente verrà mantenuta e risagomata per tenere conto della presenza delle nuove residenze a est. Sarà realizzata una folta boscaglia sulla sponda destra del canale per schermare in parte l’edificato e per offrire un fondale visuale agli utenti delle piste ciclopedonali. Saranno mantenuti gli ampi spazi aperti in continuità con le aree coltivate adiacenti appena spezzati da pochi gruppi di alberi isolati. Le superfici potranno essere lasciate a prato spontaneo o coltivate a erbaio. Si può ipotizzare una musealizzazione di parte dell’area archeologica in adiacenza ai percorsi ciclopedonali al fine di assicurare una efficace lettura dei possibili ritrovamenti. Si può immaginare che l’anello ciclopedonale in progetto possa supportare un percorso di “approfondimento” archeologico magari in connessione con l’area di sosta veicolare vicina e con il polo culturale in progetto. L’anello ciclopedonale potrà supportare più probabilmente un percorso ginnico-sportivo con piccoli attrezzi fissi collocati presso piazzole a margine dei percorsi.